Tecnologia digitale, robotica, replicanti, identità e crisi.
L’arte di Nicola Bertoglio (Cremona, 1974), poeta d’immagini e fotografo di versi, fa tutt’uno con il suo mezzo espressivo d’elezione, l’iPhone.
Come un moderno McLuhan, Bertoglio fa del suo strumento l’estensione del proprio corpo e ne porta alla coscienza le sue logiche deduzioni. Uomo-macchina senziente che scandaglia la propria nudità, uomo-oggetto performante che deve adattarsi, plug&play, in modo veloce e funzionale al mondo circostante, Boy/Toy prende atto della propria fragilità psichica ed emotiva, e si mostra nell’equilibrio precario in cui la sua stessa capacità di resilienza lo ha costretto, nel turbinio incosciente della società contemporanea.
Nell’epoca in cui al Parlamento Europeo viene discussa la proposta di attribuire identità elettronica agli automi, rimettendo in discussione i concetti di personalità, individualità e libero arbitrio, Nicola Bertoglio recupera, dal bagaglio emozionale e mnestico della sua infanzia, la maschera protettiva, imperturbabile e asettica dei robot E.M.I.G.L.I.O con un sguardo lucidamente interrogativo e rappacificante per la reciproca convivenza, e attribuisce loro un punto fermo dietro al quale nascondersi, riconoscersi e ritrovarsi.
Non a caso l’identità umana e il concetto di crisi vengono indagati da Bertoglio attraverso domande poste sia ai modelli delle sue fotografie, sia a Siri, l’assistente digitale dei dispositivi iPhone. La definizione dizionaristica e digitale del termine “crisi” viene così posta accanto, sullo stesso livello a-giudicante, alle risposte dei soggetti reali interrogati sul motivo della loro “identità di crisi”.
Ne deriva un quadro senza verità, di molte domande e molte risposte diverse in una attualissima sospensione “tecnologica” del giudizio di husserliana memoria.
Completano il programma espositivo la performance @rtwork di Nicola Bertoglio, in cui soggetto e oggetto fotografico vengono mescolati fino all’annullamento del confine identitario, e la presentazione in anteprima del fumetto “Boy/Toyˉ1”, con disegni di Fabiano Caputo ispirati dalle opere di Bertoglio, con testi di Franco Calò, Maria Avini, Luca Calò, Marcello Calò, Fabiano Caputo.